Lo strumento sostituirà diversi altri aiuti ora in vigore a sostegno delle famiglie con figli e avrà periodicità annuale, da marzo a febbraio.

Ogni 12 mesi, a partire da gennaio, si dovrà presentare una domanda all’INPS tramite sito web o call center oppure con l’intervento dei patronati.
Comunque se la richiesta sarà presentata entro giugno, verranno riconosciute le mensilità pregresse; se più tardi, l’assegno sarà erogato a decorrere dal mese successivo alla domanda.

La domanda non sarà necessaria per i percettori di reddito di cittadinanza in quanto l’assegno unico verrà pagato d’ufficio dall’Inps.

Per ottenere l’assegno si deve avere un ISEE valido, ma quest’ultimo non deve essere allegato alla domanda perché INPS ne verifica autonomamente l’esistenza.

In sostanza occorre indicare i dati dei figli e dell’altro genitore, quelli per il pagamento, sottoscrivere dichiarazioni di responsabilità e l’assenso al trattamento dati.

La richiesta verrà presentata da un genitore e il secondo completerà la parte di sua competenza indicando gli eventuali ulteriori dati per il pagamento in caso di ripartizione a metà dell’importo.

I figli maggiorenni potranno fare domanda in sostituzione dei genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno a loro spettante.

Il debutto dell’assegno unico e universale si incrocia con l’abrogazione di altre misure oggi vigenti a sostegno delle famiglie quali gli assegni per il nucleo familiare e quelli per le famiglie con almeno tre minorenni, il premio alla nascita, nonché la modifica delle detrazioni per carichi di famiglia.

A cura del dott. Domenico Preziosi